L’arrivo del professionismo femminile!

L’arrivo del professionismo femminile!

Nel precedente articolo ti ho lasciato con un punto di domanda (per andare a rivederlo clicca qui Nulla è per caso: “l’invito di Mattarella”), e tra pochissimo saprai la risposta.

Innanzitutto voglio ricordarti che oggi 4 MAGGIO È LA GIORNATA MONDIALE DEL CALCIO e io voglio parlarti di un passo in avanti per il calcio femminile; sto parlando della risposta alla domanda nell’articolo precedente: ebbene SI, DALLA STAGIONE 2022-2023 SI AVRÀ il passaggio al PROFESSIONISMO.

Nel passaggio dal dilettantismo al professionismo cambieranno molte cose, sia per le atlete che per le società sportive. In buona sostanza le calciatrici potranno contare su tutta una serie di tutele, legali e sanitarie, che adesso non possiedono, i cui costi graveranno quasi interamente sulle società sportive.

Nella realtà odierna, con lo status dilettantistico delle calciatrici, il rapporto tra queste e le società sportive non viene regolato attraverso la stipula di un contratto di lavoro, ma di un semplice accordo economico, e per tale motivo è preclusa loro la possibilità di accedere in futuro alla pensione erogata dallo stato.

In caso di MATERNITÀ le atlete non hanno alcuna forma di tutela e i loro accordi possono essere risolti dalle società di appartenenza. Dal 2017 possono però accedere al Fondo Unico per il Potenziamento dello Sport Italiano, che prevede l’erogazione di un rimborso di 1000 euro al mese per 10 mesi.

COMPLETAMENTE DIVERSO SAREBBE LO SCENARIO CHE SI APRIREBBE CON IL PROFESSIONISMO. Per prima cosa si stipulerebbe un contratto collettivo di lavoro, che disciplini il trattamento economico e normativo dei rapporti tra calciatori professionisti e società, chiarendo diritti e doveri di ambo le parti. Le calciatrici potrebbero quindi stipulare un contratto di lavoro con le società sportive, diventando dipendenti delle società e godendo di tutti i diritti e le tutele del caso in ambito legale e sanitario. Ogni società sportiva dovrebbe stipulare un’assicurazione sanitaria, non più collettiva, ma individuale per ciascuna delle proprie tesserate. Ovviamente trattandosi di un contratto di lavoro subordinato, le società saranno tenute a versare i contributi alle proprie calciatrici, che potranno così beneficiare della pensione statale, seguendo la normativa vigente.

Il professionismo comporterà dei costi aggiuntivi per i club, in quanto lo stesso ingaggio costerebbe alla società sportiva dal 37% al 58% in più, ma porterà anche qualche vantaggio: sarà più semplice il tesseramento delle atlete extracomunitarie, che potranno ottenere il permesso di soggiorno per lavoro, mentre al momento le società sono costrette a cavarsela tra visti turistici o permessi per motivi di studio.

Un’opportunità, ma anche un rischio sarà dato dalla compravendita delle calciatrici: con l’avvento del professionismo, il calciomercato potrà rappresentare una fonte di guadagno, se le società saranno in grado di sfruttarla a dovere.

Il cammino dal mondo dei dilettanti a quello dei professionisti è appena all’inizio e la strada da percorrere è lunga e piena di insidie.

Il PROFESSIONISMO è soltanto una via scelta per INNALZARE LO STATUS QUALITATIVO DEL MOVIMENTO FEMMINILE e per incrementarne lo sviluppo nel più breve tempo possibile.

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Fonti:

https://www.lfootball.it/2021/01/guida-al-professionismo-nel-calcio-femminile

https://www.calciofemminileitaliano.it/extra-time/il-passaggio-al-professionismo-femminile-ora-ce-una-data-certa/

https://ledonneingoal.altervista.org/