Ogni numero è un “no” al razzismo!

Ogni numero è un “no” al razzismo!

Caro lettore, in questo articolo voglio parlarti di un tema che, purtroppo ancora oggi, è oggetto di discussione ed esclusione: le discriminazioni razziali. Spiacevolmente, infatti, capitano incidenti di questo genere, e spesso i responsabili principali sono i tifosi; ma accade anche tra i giocatori stessi. Ieri (21 marzo 2021) si è celebrata la GIORNATA MONDIALE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI RAZZIALI, che rappresentano un tema ricorrente anche nel calcio. A tal proposito, infatti, la Juventus maschile e femminile è scesa in campo indossando una maglia speciale con una versione dei numeri personalizzata (da 0 a 9, in modo da comporre tutti i possibili numeri in campo) per raccontare una statistica legata al razzismo, di seguito illustrata:

0 – Zero giorni senza un’azione razzista in Italia (7426 negli ultimi 18 anni vuol dire più di uno

al giorno);

1 – In Europa, 1 persona nera su 3 subisce discriminazione razziale;

2 – Negli USA, le famiglie nere hanno più di 2 volte probabilità di soffrire di insicurezza alimentare rispetto ai bianchi;

3 – Gli americani neri vengono uccisi dalla polizia 3 volte di più dei bianchi;

4 – In Italia solo il 4% dei crimini per odio è stato condannato;

(Esempio della maglia n° 4 (fonte: tuttosport))

5 – Circa il 5 % degli europei neri ha vissuto quella che ha percepito come violenza razzista (compresa l’aggressione da parte di un agente di polizia);

6 – Negli USA, circa sei persone nere su dieci o più affermano di non essere trattati allo stesso modo dei bianchi in merito ad assunzioni, retribuzioni e promozioni; quando richiedono un prestito o un mutuo; nei negozi o nei ristoranti; quando votano alle elezioni; quando hanno bisogno di un trattamento medico;

7 – In Europa, il 7% delle vittime non ha denunciato un’aggressione razziale per la preoccupazione di non essere creduta;

8 – Nel 2019 il razzismo e la xenofobia sono state le motivazioni alla base di oltre 800 crimini d’odio in Italia;

9 – Nove americani su dieci ritengono che il razzismo e le violenze della polizia siano un problema per il Paese.

Andando un po’ a ritroso, notiamo che per cercare di combattere gli episodi di razzismo in campo e sugli spalti durante le manifestazioni sportive, nel 1999 è nata la Football Against Racism in Europe (F.A.R.E.), in modo da sanzionare i comportamenti scorretti. Solo il 14 gennaio 2016, invece, il Senato italiano ha approvato il decreto, per favorire l’integrazione sociale dei minori stranieri residenti in Italia, permettendo il tesseramento dei giovani stranieri presso società sportive appartenenti alle federazioni nazionali.

Già dal 2014, inoltre, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Comitato Olimpico Nazionale Italiano cooperano al fine di promuovere le politiche di integrazione della popolazione straniera nello sport.

L’obiettivo è diffondere le idee del «Manifesto dello Sport e dell’Integrazione» che richiamano lealtà, solidarietà, rispetto, fratellanza, contro ogni genere di intolleranza e discriminazione. Lo sport deve dare a tutti pari opportunità di esprimersi, in quanto costituisce un importante strumento di integrazione, di rispetto e di solidarietà.

Concludo questo articolo citando un’espressione di Nelson Mandela:

«Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di suscitare emozioni. Ha il potere di unire le persone come poche altre cose al mondo. Parla ai giovani in un linguaggio che capiscono. Lo sport può creare speranza, dove prima c’era solo disperazione. È più potente di qualunque governo nel rompere le barriere razziali. Lo sport ride in faccia ad ogni tipo di discriminazione».

Fonti:

https://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/juventus/2021/03/20-80102273/la_juve_contro_il_razzismo_pronta_una_maglia_speciale

https://sport.sky.it/calcio/serie-a/2021/03/20/juve-maglia-numeri-razzismo#02